L’Aquila. Ha partecipato anche il manager della Asl 1 Fernando Romano alla seduta straordinaria del Consiglio comunale all’Aquila sulla sanità.
Numerosi i cittadini che hanno preso parte alla seduta aperta a palazzo Margherita. Nell’arco del pomeriggio si sono alternati interventi di esponenti della maggioranza e dell’opposizione, intervenuti in maniera copiosa. Oltre ai consiglieri comunali sono intervenuti esponenti del personale medico o dei comitati a difesa dei Nuclei cure primarie, come Antonio Di Giandomenico. Di fatto, la seduta è stata convocata anche in virtù della mobilitazione legata alla difesa dei Nuclei di Cure Primarie, sfociata nell’occupazione dello scorso weekend della sede della Asl 1 Avezzano Sulmona L’Aquila Marisa D’Andrea, segretario provinciale medici e pediatri, ha fatto il punto sulle difficoltà nel suo settore alla pari di Enrico Perilli, presidente regionale dell’Ordine Psicologi. Poi è stata la volta delle forze sindacali e dei consiglieri Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci, Giorgio Fedele. Presente anche il presidente vicario del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, in qualità di presidente dell’assise civica.
Romano, ha ribadito che a regolare il turn over dei medici è il Sisac, l’organismo che definisce contratti e regole. “Ci dicono che non possiamo sforare – spiega – io non posso disobbedire. Fino alla stipula del nuovo accordo regionale non si dovrà procedere a qualsivoglia subentro che non sia legato ai requisiti strettamente connessi alle norme in materia contrattuale: 94 sono medici Asl dell’Aquila a servizio nei Nuclei, questo secondo i direttori di distretto, l’unica fonte legittima. Questi 94 sono pari al 45% di tutti nuclei di famiglia della Asl dell’Aquila, mentre a Pescara nei Nuclei cure primarie i medici sono il 30%, a Teramo il 29%, a Chieti scende al 17%. La percentuale di medici nei Nuclei di cure primarie è superiore all’Aquila, Pescara dovrebbe inserire altri 38 medici per raggiungere il 45% dell’Aquila”. “E poi – ha aggiunto – bisogna considerare che c’è l’imminente accordo integrativo regionale che prevede che tutti medici di famiglia si vanno ad aggregare in Uccp, Unità Complessa di Cure Primarie”.