L’Aquila. “Vogliamo cercare di creare nelle carceri un percorso rieducativo che possa essere percepito anche dalla società. Il lavoro dei detenuti è una delle priorità del ministero, perché lo consideriamo la strada maestra del percorso di riabilitazione e di cui beneficerà tutta la collettività, anche in questo momento di grave emergenza”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante la firma a Roma di un protocollo, assieme al Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri, per la produzione di mascherine nelle carceri.
Nel progetto sono coinvolti 320 detenuti al lavoro in quattro istituti penitenziari e sono state messe a disposizione otto macchine, per una produzione quotidiana a regime di 800mila mascherine.
Per Bonafede si tratta di “una sinegia virtuosa che permette ai detenuti di lavorare nelle carceri per fare mascherine che servono a coloro che vivono e lavorano negli istituti penitenziari. Ma miriamo anche ad avere un’eccedenza di mascherine da poter dare alla Protezione civile, che poi serviranno alla collettività”.