Pescara. Quattordici indagati, nell’ambito di una maxi inchiesta della Procura di Pescara sulla qualità delle acque del fiume e degli affluenti nel tratto finale, per reati che vanno dall’inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, dall’inadempimento e frode in pubbliche forniture alle lesioni come conseguenza di altro delitto, dai plurimi sversamenti fino alla responsabilità amministrativa di persone giuridiche a seguito di reato. L’indagine, coordinata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, è giunta a conclusione, e questa mattina, in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip Gianluca Sarandrea, sono iniziate le attività, ancora in corso di svolgimento, per procedere al sequestro di 26 impianti scolmatori di piena dell’impianto fognario di Pescara e dell’ impianto di depurazione e scarico del mattatoio della città adriatica.
Le operazioni, condotte da Guardia Costiera, Nucleo Investigativo dei Carabinieri forestali e Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, si aggiungono ai sequestri di 4 depuratori e 8 fosse imhoff già compiuti nel passato. In queste ore sono ancora in corso le notifiche degli avvisi di garanzia agli indagati. L’inchiesta – come è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa convocata dal procuratore capo Serpi – riunisce diverse indagini avviate negli anni scorsi sulla qualità delle acque nella città di Pescara.