Pescara. Il 15 Febbraio in tutto il mondo si svolge “La giornata Mondiale del Bambino Contro il cancro Infantile”
In Italia questa giornata si svolge con diverse attività di sensibilizzazione organizzate dalla FIAGOP ( Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncologia Pediatrica).
L’AGBE ( Associazione Genitori Bambini Emopatici) da vent’anni opera sul territorio abruzzese per sostenere il mondo dell’oncologia pediatrica, migliorare la qualità della vita dei piccoli e delle loro famiglie e sensibilizzare sui temi delle patologie oncoematologiche, coinvolgendo grandi e piccoli al fine di umanizzare il percorso di reinserimento dei bambini al termine delle terapie. Da molti anni ormai il 15 Febbraio, l’Agbe, partecipa alle attività organizzate dalla FIAGOP coinvolgendo istituti scolastici al fine di rendere più facile la comprensione dei disagi che si trovano ad affrontare i piccoli pazienti ed eliminare l’esclusione dal gruppo dei pari fornendo più informazioni possibili al fine di evitare paure e pregiudizi.
Saranno due le iniziative che metteremo in campo per questa giornata:
La prima sarà la piantumazione di un albero di MELOGRANO nel giardino della nostra CASA ALLOGGIO come simbolo di unione nella lotta contro il cancro ;
La seconda si svolge oggi presso l’istituto comprensivo 1 di SAN SALVO dove più di 700 piccoli studenti parteciperanno al lancio simbolico di palloncini bianchi come avviene ormai da molti anni in questa giornata .
L’AGBE festeggia quest’anno i 20 anni dalla sua fondazione e dall’avvio di servizi e strutture dedicati all’intero nucleo familiare del piccolo paziente: in 20 anni sono stati realizzati:
-SERVIZI DI TRASPORTO GRATUITI PER GARANTIRE VISITE DI CONTROLLO E TERAPIE;
-APPARTAMENTI AD USO GRATUITO PER IL NUCLEO FAMILIARE DEL PICCOLO PAZIENTE PER TUTTA LA DURATA DELLE TERAPIE;
-UNA STRUTTURA ALL’INTERNO DEL PARCO NAZIONE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA (FARINDOLA PE) PER IL PERCORSO DI DEOSPEDALIZZAZIONE (AD USO GRATUITO)
-DAY HOSPITAL PEDIATRICO ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE SPIRITO SANTO DI PESCARA PER GARANTIRE UN AMBIENTE UMANIZZATO AI PICCOLI PAZIENTI;
UN REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA DEDICATO ESCLUSIVAMENTE AI BAMBINI PER GARANTIRE UN HABITAT A MISURA DI BAMBINO;
-PERSONALE VOLONTARIO PER L’ASSISTENZA ALL’INTERO NUCLEO FAMILIARE ALL’INTERNO DELLA CASA ALLOGIO AGBE E ALL’INTERNO DEL DAY HOSPITAL PEDIATRICO E DEL REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA
E L’APERTURA DI UNA SECONDA STRUTTURA ADIBITA AD OFFRIRE ANCORA PIU’ ALLOGGI ALLE FAMIGLIE IMPEGNATE NEL PERCORSO TERAPICO DEL PROPRIO BAMBINO CHE SARA’ COMPLETATA IN OCCASIONE DEL VENTENNALE.
L’aumento dell’incidenza (cioè del numero di nuovi casi ogni anno) dei tumori infantili registrato in Italia fino alla seconda metà degli anni Novanta si è arrestato. AIRTUM, l’Associazione italiana registri tumori, stima che per il quinquennio 2016-2020, in Italia, saranno diagnosticate 7.000 neoplasie tra i bambini e 4.000 tra gli adolescenti, in linea con il quinquennio precedente.
Si continua a osservare una leggera crescita solo per alcuni tipi di tumore tra gli adolescenti: nel periodo 1998-2008 sono aumentate del 2 per cento ogni anno le diagnosi di tumori maligni tra le ragazze, mentre in entrambi i sessi si è registrato un incremento di tumori della tiroide (+8 per cento l’anno), malattie, tuttavia, che hanno un’ottima prognosi. (L’aumento di diagnosi di tumori della tiroide è attribuibile soprattutto a un incremento della sorveglianza anche in assenza di sintomi: si tratta nella maggioranza dei casi di tumori indolenti e poco pericolosi che in passato non erano diagnosticati).
Ogni anno, tra il 2003 e il 2008, in Italia si sono diagnosticati mediamente 164 casi di tumore maligno per milione di bambini (0-14 anni) e 269 casi per milione di adolescenti (15-19 anni).
I tumori pediatrici sono sempre più curabili
Quel che è decisamente cambiato, negli ultimi quarant’anni, è il tasso di mortalità, che è in netta diminuzione. I bambini e i ragazzi tra 0 e 19 anni che muoiono di tumore sono sempre meno: nel 2008 i decessi erano circa un terzo di quelli registrati nei primi anni Settanta.
Sono i tumori del sangue (e in particolare le leucemie) a mostrare i successi maggiori, con una sopravvivenza che in alcuni tipi di tumore oggi supera il 80 per cento dei casi. Il merito è largamente attribuibile all’uso della chemioterapia secondo schemi messi a punto grazie alla cooperazione internazionale fra oncologi e pediatri. Ai successi del trattamento farmacologico si aggiunge quello del trapianto di midollo, di cui i medici italiani sono stati promotori e pionieri. Anche nel campo dei sarcomi ossei e dei tessuti molli si riscontrano grandi passi avanti, in particolare grazie alla migliore capacità di individuare le caratteristiche molecolari della malattia e di trovare la cura più adatta.
La chemioterapia somministrata prima dell’intervento chirurgico (perciò detta “neoadiuvante”), con un protocollo studiato a fondo anche dall’Istituto Rizzoli di Bologna, è in grado di evitare gli interventi mutilanti che un tempo erano l’unica possibilità di salvezza per i giovani colpiti da questi sarcomi.
La ricerca è focalizzata oggi sulla cura dei tumori del sistema nervoso centrale (alcuni dei quali sono ancora difficili da sconfiggere) con armi sofisticate come la radioterapia protonica o l’immunoterapia.
La ricerca ha fatto grandi passi avanti nella diagnosi e nella cura delle neoplasie dei bambini e dei ragazzi. La strada è però ancora lunga e non per tutti i tumori si sono raggiunti i risultati ottenuti nelle leucemie e nei linfomi.
(FONTE: AIRC)