Chieti. L’Ufficio Legale del Comune ha avuto mandato di impugnare la delibera regionale del 26 marzo 2018, non ancora notificata al Comune di Chieti ma pubblicata sul Bura, sulla nomina del Commissario straordinario regionale della Asp 1, l’Azienda servizi alla persona della provincia di Chieti. Lo ha annunciato il sindaco di Chieti Umberto Di Primio che insieme all’assessore alle politiche sociali Emilia De Matteo ha incontrato nel suo ufficio i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e della Rsu degli Istituti Riuniti ‘San Giovanni Battista’. “Chiediamo l’annullamento, previa sospensiva, della delibera con la quale la Regione dispone di nominare Sandra De Thomasis commissario e non procede alla nomina di Concezio Tilli, indicato dal Comune di Chieti in seno all’Assemblea dei portatori di interesse – ha detto Di Primio. Riteniamo che tale nomina sia assolutamente legittima e che la vicenda non debba assumere connotazioni politiche.
Per questo auspichiamo che la Regione retroceda da tale incomprensibile posizione e nomini subito Tilli dando così
all’Asp la possibilità di poter contare sul proprio organo di governo. La questione reale da porre sul tavolo della discussione – ha concluso di Primio – è l’indirizzo che la Regione intende dare alle Asp e su come gestirle. Chi governerà questa Regione dovrà assumersi l’onere di un piano strategico sull’assistenza alla persona. Quanto alla norma sulla compartecipazione alle rette di degenza degli ospiti inabili, che chiama in causa i Comuni, oggi tutti alle prese con difficoltà di cassa ed organizzative, ritengo che il sistema dovrà necessariamente essere rivisto e snellito per evitare inutili passaggi burocratici che si traducono in inaccettabili lungaggini”. Ed a proposito di rette dall’incontro è anche emerso che il Comune di Chieti ha liquidato agli Istituti Riuniti “San Giovanni Battista” di Chieti la somma di 85.148,61 euro per le prestazioni sociali erogate nel 2017 e che ad oggi il Comune, a fronte di un pregresso di 843.580 euro, ha già saldato fatture per 813 mila euro. Mentre gli Istituti Riuniti sono debitori, nei confronti del Comune, per 251 mila euro dovuti al mancato pagamento di Tari, Ici, Imu e canoni idrici.